galleria Kaindl (1720-1727)

Senza collegamento interno con il complesso della miniera di Monteneve, la galleria Kaindl, con l'imbocco dal lato della Passiria ad una quota di 2.530 m, è la più alta di tutta la miniera. La sua progettazione e il suo nome sono legati a Paul Kaindl, il quale arrivò a Monteneve come capominiera nel 1712. Come galleria di traforo tra Monteneve e la Valle di Lazzago, a 200 metri sotto la Forcella di Monteneve (2.700 m), questa galleria doveva apportare un essenziale miglioramento della strada principale per Masseria. Evitando un'ora di ripida salita e discesa, garantiva per di più un collegamento sicuro contro il maltempo e le valanghe con la Val Ridanna e Vipiteno, che doveva essere percorribile anche d'inverno.

Lo scavo della "galleria sotto il Knappenjoch" avvenne nel 1720 sotto il capominiera Franz Söll, il successore di Paul Kaindl. Per risparmiare lavoro, la galleria fu scavata lungo una vena di argilla. In quell'occasione avvenne un terribile incidente, di cui ci è rimasta documentazione: "Sette minatori rimasero intrappolati da una frana. I loro colleghi cercarono febbrilmente di raggiungerli. Loro stessi lavoravano dall'interno per la loro liberazione. Per dieci giorni si sentirono ancora i loro disperati segnali di richiamo, poi si fece silenzio. Quando la squadra di soccorso, dopo quattordici giorni, raggiunse il gruppo intrappolato, erano tutti morti di fame. Un minatore morto teneva ancora in mano uno zoccolo (scarpa in cuoio con suola in legno), che aveva rosicchiato per la fame." (Antonia Ennemoser)

Nell'aprile del 1727 il traforo era terminato. Con una lunghezza di 385 tese (680 m) la galleria Kaindl collegò, fino al suo parziale crollo e alla definitiva forzata chiusura nel 1985, le due parti di miniera con un facile tragitto di un quarto d'ora. Anche se in origine era stata costruita solo per il passaggio delle persone, nel 1858 venne ampliata per il passaggio delle bestie da soma e nel 1871, nel corso della costruzione del nuovo impianto di trasporto del minerale, fu dotata di binari. In seguito in due gallerie laterali fu anche tentata la coltivazione di un giacimento di blenda, che purtroppo non risultò molto redditizio.

Negli ultimi anni a Ridanna e in Passiria si moltiplicano le richieste di un'apertura della galleria Kaindl. Per i prossimi anni sono progettati in questo senso dei lavori di prospezione.

Vena di argilla: Zona geologicamente instabile, crepa nella montagna, dove la grande pressione dei massicci montuosi macina le roccia in argilla. Nelle gallerie che venivano scavate lungo le fessure di argilla l'avanzamento era facile e relativemente veloce. Ma la montagna prima o poi si vendicava, con smottamenti e crolli, che rendevano necessari dispendiosi lavori di armatura in legno e che rappresentavano un grande rischio per la sicurezza.Tanto per fare un confronto, si ricordi che nella dura roccia della galleria Karl, nello stesso periodo di sette anni, fu realizzato non un avanzamento di 700 metri, ma solamente di circa 88 metri.