moneta "nera" di Monteneve
Tra le varie usanze religiose e popolari che si svilupparono a Monteneve quella che sicuramento impressionava di più i visitatori era il cosiddetto "Anrennenlassen" o il "conio della moneta nera di Monteneve" (una sorta di rito di iniziazione del nuovo arrivato). Dal 1703 quasi ogni registrazione nel libro dei visitatori vi fa riferimento. Il rito di iniziazione, inscenato teatralmente per i nuovi lavoratori o per i visitatori, interrompeva la monotona vita della miniera e accoglieva le vittime, in modo tra il doloroso e l’allegro, nella cerchia della comunità mineraria di Monteneve.
"Ogni ospite di sesso maschile doveva nella sua permanenza pagare la cosiddetta moneta di Monteneve, in altre parole veniva preso in giro. Un buffone in uno strano costume, chiamato Schreimartel, acciuffava l’ospite tra urla e lazzi, lo legava alla ringhiera di una stufa e non smetteva di frustarlo di santa ragione, finché questi non si riscattava con una determinata somma di denaro." (Beda Weber, 1852)
Nelle registrazioni si distingue precisamente tra i vari tipi di moneta che concedevano, dopo umile sopportazione, il "diritto di miniera". Per i colpi simili all'accollata sul "batticulo" dei minatori esistono diverse denominazioni: la "moneta semplice" o "moneta di miniera", nuovi "talleri del babbeo" (1719), "moneta corrente" (1720), "dodici talleri del Schrämartl" ricevette nel 1722 il pittore Nicolaus Auer, "tallero del tonto e del babbeo" (1730), "buona moneta" (1732), "moneta nera e bianca" (1737), "tallero ligneo del babbeo" (1751).
Dal 1719 esisteva un nuovo boccale apposito di benvenuto, dal quale i nuovi arrivati maltrattati potevano bere per la conciliazione dopo la dolorosa procedura. Tutti i conferimenti di monete venivano registrati nel "libro della miniera" (album) e con ciò si concludeva la parte ufficiale della nuova assunzione di un membro nella comunità mineraria, il tutto con grandi bevute a spese del nuovo arrivato nell'osteria dei minatori.
Nessuno veniva risparmiato. Toccava al capominiera, al giudice minerario, allo scrivano, a diversi imprenditori (proprietari di miniere), agli acquirenti del minerale, ai nobili come all’alto e al basso clero, anche alle donne nobili, come le signore Ursula von Leitner e Theresia e Maria Barbara von Klebelsberg, alle quali nel 1721 "fu reso onore con monete spicciole". (Interessante è il fatto che le signore parteciparono anche alla "Hauptbefahrung", la visita d’ispezione principale della miniera, un onore che normalmente nelle miniere era riservato solo agli uomini).
Il conferimento della "moneta di Monteneve" a visitatori e impiegati, veniva ripetuto in caso di lunga assenza dell'interessato. Così il sorvegliante di Monteneve Georg Praxmarer, dopo il 1727 ed il 1729, nel 1931 come nuovo capominiera, "per la terza volta fu profumatamente pagato con monete nere, tanto che mi viene piuttosto da piangere che da ridere."
Male andò anche a Franz Jacob von Erlacher il 18 agosto 1748, che prese parte alla "ispezione e separazione del minerale": "Nevicava tutto il giorno e durante la notte soffiava orrendamente il vento, che sicuramente avrebbe divelto la casa se fosse stata di scandole. Così, senza contare questo, sono stato spaventato ancora di più dal terribile sguardo del Schramärtl, sono stato perfino accusato dal giudice, come se fossi stato io, per magia, a procurare quel maltempo, e, dopo essere stato anche giudicato, volevano punirmi a dovere e poi cacciarmi dal Paese, ma prima avrei dovuto pagare il solito pedaggio (moneta di Monteneve), che secondo loro avevo ricevuto abbastanza in denaro contante dalla cassa della confraternita mineraria. Siccome l'accusa è stata riconosciuta infondata, sono stato infine accettato come minatore di Monteneve e il mio nome è stato registrato nel libro dei minatori".